I cittadini inglesi alle prese con le conseguenze del Brexit potrebbero trovare rifugio nella più antica Repubblica del mondo: San Marino.
Dopo tutto, i “Brexiters” (e la maggioranza dei cittadini inglesi) hanno scelto di lasciare l’Unione Europea per via della burocrazia e, guarda caso, proprio in questo momento c’è una piccola Città Stato in seno all’Italia, che non è un membro dell’UE e che si auto-ritrae Paese senza burocrazia.
Di certo a San Marino non è poi così difficile avere un incontro con un Ministro, qui tutti conoscono tutti: la relazione tra i cittadini e i governanti è, come si suol dire, stretta ed amichevole, le istituzioni hanno un nome e cognome.
San Marino sta negoziando uno speciale accordo con l’Unione Europea, anche se per ora non ne è Stato Membro e non ci sono molte possibilità che lo diventi in futuro; di contro è di fatto parte dell’area Shenghen (godendo di confini aperti con l’Italia).
Altre amenità potrebbero scintillare di fronte agli occhi britannici, per esempio l’uso dei Trust per i quali questa piccola Repubblica vanta una propria legislazione – differentemente, ad esempio, dall’Italia che, pur avendo aderito alla Convenzione dell’Aja (Del Primo Luglio 85) – come San Marino – non ha una propria legge sui Trust.
Un interessante sistema fiscale e legislazione societarie potrebbero essere a loro volta un punto di favore.
Potrà questo piccolo Paese attirare gli investitori inglesi?
Le cose in passato non andarono troppo bene quando il grande imprenditore inglese Simon Murray provò a mettere i suoi occhi sul Paese una decina d’anni fa…e ne uscì abbastanza indispettito.
Ci sarà data una seconda possibilità?
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